web analytics

Balneari, tra ritardi e aumento dei prezzi: l’Italia rischia maxi-multa dall’Ue

A una settimana dalla decisione della Corte di Giustizia sulle concessioni balneari che “non possono essere rinnovate automaticamente ma devono essere oggetto di una procedura di selezione imparziale e trasparente”, l’intero settore vive ancora nella completa incertezza nonostante l’estate sia ormai alle porte.

Nell’ultimo Consiglio dei ministri, il Governo ha approvato il DDL concorrenza senza affrontare l’argomento, preferendo rimandare ad altra occasione un’eventuale revisione di quanto era stato deciso solo a febbraio con l’approvazione del decreto Milleproroghe, ovvero la possibilità per i Comuni di estendere le concessioni balneari attualmente in vigore fino al 2024 (e in alcuni casi anche fino al 2025) senza alcun bando di assegnazione. Una decisione in contrasto con la direttiva europea che da anni chiede all’Italia una liberalizzazione del settore.

Con il decreto Milleproroghe, infatti, i tempi per la riforma del settore degli stabilimenti balneari privati si sono ulteriormente allungati: è prevista anche la possibilità di un ulteriore anno di deroga, fino a fine 2025, per tutti quei Comuni che non saranno in grado di preparare i bandi per tempo, sia a causa di contenziosi legali ma anche semplicemente per mancanza di personale.

I Comuni poi, sempre secondo il Milleproroghe, non potranno indire nessun bando di gara per assegnare la possibilità di dare in affitto lettino e ombrellone, almeno fino al prossimo 27 luglio; questo per dare il tempo al Governo di completare la mappatura del demanio marittimo e avere una situazione chiara della quantità di spiagge libere e occupate nel nostro Paese.

D’altronde l’Europa chiede da anni una Riforma all’Italia: “l’uso di concessioni pubbliche per i beni pubblici, come le spiagge, non è stato ottimale” e “ciò implica una significativa perdita di entrate visto che queste concessioni sono state rinnovate automaticamente per lunghi periodi e a tassi molto al di sotto dei valori di mercato“. Questo è quanto ha sottolineato la Commissione europea nel Country Report sull’Italia già nel 2022.

Dopo l’apertura nel 2020 di una procedura di infrazione da parte di Bruxelles e, dopo l’ultima sentenza della Corte di Giustizia europea, il nostro Paese rischia il pugno duro. Se l’Italia risultasse inadempiente nell’applicazione della direttiva europea potrebbe rischiare una multa salata.

Il ritardo si ripercuoterà sul prezzo di lettini e ombrelloni che i consumatori sono costretti a pagare per godere delle spiagge del demanio pubblico. La cristallizzazione per decenni di questo settore ha portato i prezzi degli stabilimenti balneari alle stelle. Solo lo scorso anno era già emerso un aumento del 10% rispetto ai prezzi applicati dai gestori degli stabilimenti nel 2021, in un settore dove da anni non c’è concorrenza e gli operatori che offrono il servizio sono sempre gli stessi.

 

SIT

Contatti

info@smartitsrl.it

+39 348 81 46 119

© 2023 powered by bpmsoft

Cookie Policy

Questo sito Web utilizza i cookie per assicurarti la migliore esperienza sul nostro sito Web.

Cookie Policy!