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Balneari: braccio di ferro tra poteri dello Stato, il giudice europeo si esprimerà il prossimo 20 aprile

Il prossimo 20 aprile alle ore 9.30 l’attesissima pronuncia della Corte Ue in materia di concessioni balneari. La sentenza stabilirà i principi giuridici fondamentali in materia di demanio marittimo, che saranno determinanti per la riforma delle concessioni a cui sta lavorando il governo Meloni.

Uscire dall’impasse prima di questa data appare assolutamente improponibile giacché il Governo, fino a questo momento, ha provveduto esclusivamente alla proroga delle concessioni di un anno, fino al 31 dicembre 2024, destando le riserve del presidente della Repubblica e la censura di Palazzo Spada. Ora la maggioranza lavora su un documento per  sollecitare la convocazione del tavolo a Palazzo Chigi previsto dalle norme approvate nel decreto milleproroghe sui balneari.

“Il tavolo interministeriale tra governo e associazioni di categoria dovrà servire a trovare le condizioni ideali per poter eseguire la mappatura del demanio marittimo al fine di verificare se la risorsa sia scarsa o meno: in base ciò si determina se la direttiva Bolkestein debba essere applicata o meno, ed eventualmente si fanno i decreti attuativi”. Lo ha detto il senatore della Lega Massimiliano Romeo nel corso dell’incontro “Balneari e politica a confronto” organizzato dal Carroccio.

“La politica non può più permettersi di fare campagna elettorale sui balneari, va trovata una soluzione per far sì che gli imprenditori del settore possano lavorare con più serenità senza aspettare passo passo una deroga o l’altra. L’Italia – ha aggiunto il senatore – è un paese strano di fronte alle direttive, non esiste via di mezzo: o non le applica, e arrivano le sanzioni, oppure le applica in maniera stringente al massimo. Nel nostro emendamento – ha sottolineato Romeo – c’era una proroga legata non tanto alla questione dell’inizio delle gare, bensì al fatto che se i sindaci si fossero trovati di fronte ad alcune problematiche particolari avrebbero potuto avere un anno ulteriore in più, per poter capire bene come espletare queste gare. È chiaro che devono essere fatti i decreti attuativi e anche su questo si è dato più tempo al governo per approfondire prima di arrivare all’emanazione di questi decreti”.

“Questa è una strada che può essere utile per rispettare le normative europee, cercando anche di venire incontro a quelle che sono le esigenze degli stabilimenti balneari, per tutelare le tante imprese che ci sono. In questo momento è in vigore la legge sulla concorrenza che è stata votata e portata avanti col governo Draghi, però un tentativo da questo punto di vista era giusto farlo e adesso vediamo questo tavolo quando verrà convocato, perché è in capo, comunque, alla presidenza del consiglio”. Ha concluso Massimiliano Romeo.

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