Bruxelles è pronta a inviare – forse già mercoledì 19 aprile – un parere motivato con la richiesta all’Italia di conformarsi “entro due mesi”.
La Commissione europea aumenta la pressione affinché l’Italia si allinei con la direttiva Bolkestein nel campo delle concessioni balneari. Varie fonti, infatti, indicano che Bruxelles sarebbe pronta, forse già mercoledì 19 aprile, a stringere la “corda” della procedura di infrazione con un “parere motivato” dopodiché, in assenza di risposte, la Commissione potrà decidere di deferire l’Italia alla Corte di Giustizia Ue.
Già a fine febbraio Bruxelles aveva indicato insoddisfazione per la decisione del Governo di prorogare al 2024 le concessioni balneari, considerata illegittima dal Consiglio di Stato solo dopo cinque giorni dall’approvazione del decreto.
La questione – riferiscono fonti europee – deve essere risolta “urgentemente”, tanto che la Commissione è pronta a inviare entro mercoledì un parere motivato, con la richiesta all’Italia di conformarsi “entro due mesi”. La Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, dal canto suo, si sarebbe “impegnata a presentare proposte all’UE molto rapidamente“.
“Ho preso un impegno: che chiunque voglia proseguire nei sacrifici dei loro nonni e genitori, per legge avrà diritto a gestire quelle spiagge”, ha ribadito ieri mattina il vicepremier Matteo Salvini, in un incontro elettorale in provincia di Lucca. “Credo che non debba essere valutato solo il criterio economico, sennò arriva la prima multinazionale di turno e tanti saluti ai balneari”, ha chiarito Salvini, aggiungendo “noi siamo una forza autonomista: le imprese del territorio vengono prima rispetto a chi viene dall’altra parte del mondo, questo è il principio che ci sta guidando”.
Nel frattempo, è attesa per giovedì 20 aprile una nuova sentenza della Corte di Giustizia europea, che sarà vincolante e dovrà quindi essere pesa in considerazione da governo.